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commenti e opinioni

/ Rosalba Panvini

Soprintendente dei Beni Culturali ed Ambientali di Catania

“Sabina Paladino scopre tardi la sua vena artistica, dopo un percorso di studi umanistici che ha influenzato però le sue produzioni scultoree in bronzo o in terracotta. Il gusto e l’amore per il mondo classico traspare, infatti, nelle linee solide, composte, che seguono il profilo dei soggetti raffigurati contornandone le forme nitide.
I soggetti prediletti sono soprattutto figure femminili, rappresentate variamente atteggiate, in posizione sdraiata o rannicchiate o chiuse su sé stesse; le forme morbide del modellato esaltano la dolcezza dei lineamenti e del corpo, sempre slanciato, esile, che si muove tridimensionalmente nello spazio, conquistandolo. E del resto le varie parti del corpo assecondano la linea di contorno, che non frena di certo il movimento naturale che anima ogni opera.
Al volto, dai lineamenti accurati e trattati anche nei dettagli, senza mai scadere nella minuzia, fa da cornice la massa dei capelli segnata da ciocche talora scomposte, che però seguono, mettendola in risalto, la torsione della testa all’esterno dell’asse della figura. L’espressione assorta dello sguardo sembra, invece, ricercare, anche quando la testa è chinata, soluzioni alle riflessioni ed ai quesiti dell’anima, riflettendo gli stati interiori dell’artista.
Mi auguro che il percorso artistico di Sabina Paladino possa essere scandito ancora da questo stile semplice ed al contempo originale, tale da connotare le sue opere con lo stesso linguaggio innovativo che lo spettatore può facilmente cogliere e comprendere.”

/ Rita Cedrini

Facoltà di architettura, università degli studi di Palermo
già presidente fai delegazione di palermo

“In un tempo in cui il corpo della donna è “oggetto” da consumare nella pubblicità e la parità raggiunta esibita spesso lontana dai canoni estetici di una bellezza coniugata alla grazia e alla femminilità, le sculture di Sabina Paladino restituiscono alla donna la dignità della persona. Una dignità che è armonia di composizione artistica, ma al contempo compostezza femminile, dove il corpo si riappropria della sua interiorità, si rimpossessa della vera libertà dell’anima. Lo rivela lo sguardo che si perde in orizzonti lontani non perimetrato in quello dell’osservatore che non riuscirà a intercettarlo. Le sculture dell’artista non sono marcate da movenze ricercate, le sue “donne” esprimono se stesse nella quotidianità di gesti, di movenze che rimandano all’introiezione, al sonno, all’abbandono. La sinuosità delle forme si fa armonia compositiva. Le mani, nell’atto di appoggiarsi alla terra, ricongiungono il progetto donna al grande progetto della natura, dove la creazione si fa mistero, confine tra l’umano e il divino, eterno ritorno alla vita”.

/ Prof. ssa  Claudia nazari

“Artista di sensibilità squisitamente femminile, Sabina Paladino esprime la sua interiorità attraverso una sapiente plasticità che si dispiega tuttavia in soluzioni pittoriche, nell’avvicendarsi di movimenti che si offrono in passaggi di luce-ombra; ne scaturisce un racconto di momenti di grande intensità spiritualmente emozionale; la fluidità delle forme conduce il chiaroscuro a una ri-soluzione elegantemente linearistica, e induce un Osservatore culturalmente consapevole a collegare, in una sfera di riscontri armonici, un profondo Messaggio di autentica Poesia. Avviene, qui, l’Attimo Fuggente che unisce l’Osservatore consapevole e l’Artista”.

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